lunedì 28 gennaio 2013

Lo Sfidante – Mente di superficie e di profondità (parte 2)

Veste di nero e di nebbia, teme la Luce.
All'interno degli esseri umani agiscono due tipi di mente.
In termini di profondità, la prima di esse è quella che si incontra subito, più evidente, manifesta, che utilizza il dialogo interiore come elemento di autoaffermazione e autoperpetuazione. Si tratta della Mente di Superficie.
Le sue caratteristiche sono semplici: la Mente di Superficie dialoga costantemente con sè stessa, è totalmente incentrata sul passato o sul futuro, razionalizza tutto in termini di profitto e perdita per quello che riesce a interpretare della realtà, e prende decisioni sulla sola base delle esperienze pregresse. Cambia idea e direzione ogni pochi minuti. Progetta tutto il progettabile e calcola tutto il calcolabile.

sabato 26 gennaio 2013

L'auto-osservazione e il ricordo di sé

Nel precedente post ci eravamo lasciati con il buon proposito di cominciare a lavorare su noi stessi attraverso l'auto-osservazione e il ricordo di sé per completare la fase Nigredo ed accingerci a passare a quella Albedo. Ma procediamo con calma. Abbiamo molto da lavorare. Come al solito concentriamoci sul qui ed ora e procediamo per step.
Iniziare a fare un lavoro su di sé vuol dire proprio eleggere un testimone, una parte di noi che inizia ad osservare. 


venerdì 25 gennaio 2013

Alchimia: la fase Nigredo

La "nigredo", conosciuta anche come "opera al nero", è la prima e fondamentale fase di ogni processo alchemico.

Il processo della morte dell'Io cioè di tutti i desideri personali è l'Opera al Nero, la putrefazione.
Nel periodo della nigredo, ogni elemento materiale, psichico, spirituale, viene gettato in un luogo di putrefazione, per divenire lentamente parte di un "tutto" nero e indiviso.
Così come il seme, per dare frutto, deve morire e spaccarsi, ogni frammento materiale, per poter contribuire alla Grande Opera, deve prima essere abbandonato alle tenebre del suo sfacelo fisico, affinchè le impurità inizino ad abbandonarlo e l'intima natura degli elementi possa prepararsi per una profonda e successiva purificazione ("albedo").
L'Arte della Nigredo identifica, quindi, la fase preliminare di introspezione sensoriale (presa di coscienza) dell’esistenza di fattori, elementi e complessi inconsci che ci fanno percepire le immagini come un pallido riflesso della realtà.

La prima fase della nigredo si riassume nell’affermazione: “Non abbiamo occhi per vedere”.
Le parole chiave sono autosservazione e ricordo di sé .

Il ricordo di sé è il mezzo attraverso il quale l'osservazione può potenziarsi e divenire una tecnica rapida ed efficace.
Parallelamente al ricordo di sé deve inziare il lavoro sull'immaginazione negativa e sulle emozioni negative.


Nei prossimi post esamineremo da vicino come fare l'autosservazione e il ricordo di sé.

Lo sfidante lancia la sfida.


Il nostro più grande avversario non si nasconde dietro i nostri amici, nemici, colleghi, genitori.
È dentro noi stessi. La caccia è finita.
È ora di riportare l'ordine e di ridimensionare la nostra mente per asservirla all'anima.
Noi non siamo la nostra mente. È quest'ultima che si crede noi.
Mettiamo fine al dialogo interiore e cacciamo quello che gli antichi sciamani chiamano il "Volador".
So Ham. Noi siamo quello. Siamo parte della stessa sostanza dell'Uno.
Buon risveglio, benvenuti in voi stessi.

Il testo contenuto nel banner è tratto dal film "Lo Sfidante" di Giulio Achilli che potrete vedere cliccando il seguente link. Ve lo consiglio vivamente  Film Lo Sfidante

Lo Sfidante – Hai mai visto il tuo Avversario? (parte 1)

LA MENTE
Uno strumento molto potente, così potente da richiedere attenzione e consapevolezza nel suo utilizzo. Perchè così come può essere usato per creare capolavori di bellezza ed armonia, esso può essere usato per creare mostri di disarmonia e sofferenza.

La mente degli esseri umani, la nostra mente, è uno strumento straordinariamente potente eppure molto semplice nel suo funzionamento base. Tuttavia, il suo enorme potere, unito alla semplicità con cui può essere gestito e ad una inconsapevolezza delle sue potenzialità, può dare forma, ed alimentare, persino qualcosa che non rientra nei nostri piani.

giovedì 24 gennaio 2013

Qui ed ora.


Dalla prima alla terza attenzione.


La nostra facoltà comune cui diamo il nome ‘attenzione’ è quella che screma le emanazioni allineate, raggruppando quelle utili e scartando le altre, e dando quindi senso e ordine ad ogni percezione. Ma in realtà l’attenzione così come noi la conosciamo è quella che Castaneda chiama ‘prima attenzione’; ve ne sono altre due. La ‘seconda attenzione’ opera e mette ordine nella sfera dell’ignoto e la ‘terza attenzione’ integra le due precedenti, permettendo di penetrare nell’inconoscibile.

Questo blog vuole essere per ogni lettore un viaggio interiore alla scoperta di quella parte sconosciuta della propria esistenza che ci permetterebbe di vivere ogni giorno al massimo delle nostre possibilità senza limitazioni alcune. Liberi da condizionamenti, da schemi mentali. Liberi di essere in piena consapevolezza.
Buon viaggio, buon risveglio a tutti voi.


Pillola rossa. Pillola blu.